La pittura naif-intimistica di Daniela D’Agostino

Un giardino sul mare. In mostra le sue opere dal 25 al 31 gennaio. Palazzo Genovese, Salerno. Apertura ore 17

L’anima delle cose e delle persone emerge dall’acqua, dopo un’immersione nelle profondità del mare. Gli acquerelli di Daniela sono vita come lo è l’acqua da cui ricava la materia prima della sua pittura. I colori sono una didascalia del pennello che vibra e accarezza il foglio. Vibrazioni e carezze come il moto del mare che si lascia guidare dal vento o dalla quiete, dal sole o dalla pioggia, dagli umori del cielo. Il tratto è originale, l’accostamento insolito di colori ricercati che s’innamorano del bianco è immediatamente percepito dagli occhi di chi guarda.

E poi il nero, che diventa luce riflessa, con la sua verosimiglianza dei negativi di una foto. In quel nero risiede l’incognita della realtà delle cose e dei volti appesi a un mondo surreale che scruta l’anima. Quel nero sullo sfondo, che staglia il bianco timido del fiore, è profondità nel mare. Ecco la verità dell’opera eclettica di Daniela: coglie il clima dell’anima e quasi indica a quel respiro di fermarsi sull’istante dell’opera compiuta.

La pittura di Daniela D'Agostino

L’anima è al centro degli acquerelli di Daniela. Perché è acqua che risale dal profondo del mare per diventare in superficie un’opera d’arte idro sensuale. Il senso e la sensualità dell’acqua sono ben conservati nei colori spesso discreti, mai volgari, mai invadenti. Nell’opera di Daniela i colori non esplodono, sussurrano, accarezzano, abbracciano l’anima delle cose e delle persone. Quell’abbraccio, è caldo, è sensuale. Un abbraccio che seduce l’anima per denudarla dinanzi allo sguardo del pubblico.

La pittura di Daniela D'Agostino

I volti, indefiniti nei tratti, mostrano sguardi profondi, occhi nudi, percezioni, sensazioni, non persone. L’essenziale esclude i lineamenti. Daniela non dipinge soggetti, ma intime soggettività. Non dipinge oggetti o cose, ma scenari possibili. Il fiore o l’albero non sono mai finiti o fermi nel già dato, ma in una continua fioritura, in una quasi eterna ricerca di se stessi.

La pittura di Daniela D'Agostino
La pittura di Daniela D'Agostino

La donna sulla panchina, in bianco e nero, esprime l’inquietudine, la fragilità dell’esistenza, la banalità del tempo che viviamo, l’incertezza, la doppiezza dell’approccio umano alla realtà. Tuttavia, emerge il tentativo di separarsi da quella realtà, di cercare un altrove che esiste in quel profondo nero che è in fondo al mare. E quindi l’acqua e cioè la vita.

La pittura di Daniela D'Agostino

Siamo di fronte a una pittura apparentemente naif, in verità lo è, ma c’è qualcosa che va oltre, molto oltre. Non si tratta di opere segnate soltanto da ingenuità, semplicità e candore, né da una visione poetica e magica della realtà. L’arte di Daniela è informale e nello stesso tempo ha una forma, è fatta di provocazioni ideali, filosofiche e allo stesso tempo logiche. Vagamente minimalista, soprattutto essenziale. La pittura di Daniela è naif-concettuale, è naif-intimistica, apre alla soggettività degli altri, legge il clima dell’anima e lo espone alla intima riflessione dell’uomo. In sintesi, Daniela ha restituito al naif una rinnovata dignità artistica proprio perché è riuscita a mettere al centro della sua arte la sfida della semplicità che scava nelle profondità.

La pittura di Daniela D'Agostino