Matera, area industriale La Martella “trasformata in immondezzaio autorizzato”

Abiusi (Ambiente e Legalità): "Ma l'Amministrazione dorme?"

La mozione di sfiducia presentata da un certo numero di consiglieri per mandare a casa un mese prima l’amministrazione comunale di Matera può essere ridicola ma di sicuro stigmatizza una gestione che non lascia rimpianti e sembra essere la peggiore dell’ultimo ventennio. Nel silenzio più assoluto l’area industriale di La Martella viene trasformata in un “immondezzaio” autorizzato.

Veniamo ai fatti, la gestione dei rifiuti nel passato quinquennio è stata disastrosa con una percentuale di raccolta differenziata bassissima ed un incremento del costo della Tari molto consistente. La discarica è stata messa in Infrazione dalla UE e per il suo risanamento è stato necessario nominare un Commissario Regionale. Una raccolta differenziata più efficiente e la riduzione dei costi della Tari saranno ormai di competenza della nuova amministrazione che se ben opererà nel giro di un anno potrà vedere dei risultati positivi.

Queste cose sono risapute ed è subentrata una sorta di rassegnazione perché la squadra comunale era ed è mal messa. Scoprire però che la incapacità di operare e di relazionarsi con i cittadini porterà a breve l’area industriale di La Martella a trasformarsi in un autentico immondezzaio non è tollerabile! Non è effetto nimby, non nel mio giardino, ma quando si esagera passando sulla testa dei cittadini e senza darne comunicazione non ci sono attenuanti. Ripercorriamo velocemente la storia della gestione dei rifiuti nel passato quinquennio.

Ad aprile 2015 la discarica chiude per l’esaurimento dei volumi autorizzati. La piattaforma continua ad operare ma gli uffici regionali competenti nel 2016 emettono una diffida a farlo; il Comune riceve 1,2 milioni di euro dal fondo di rotazione e che deve essere restituito per interventi manutentivi ordinari e straordinari; a luglio del 2017 la piattaforma ricomincia ad operare ed i rifiuti che subiscono un primo trattamento meccanico vengono inviati per quelli successivi ad altri impianti.

Nel settembre del 2017 arriva l’infrazione comunitaria, il comune di Matera continua- stupidamente- ad affermare che è tutto a posto. Bisogna operare per uscire da infrazione e per farlo la Regione nomina un Commissario che di concerto con Invitalia e con il contributo dell’Ing. Luigi Boeri, oggi nominato dal Ministro Costa Presidente della Commissione Tecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale VIA-VAS-, rinnova nel 2019 l’Autorizzazione Integrata Ambientale alla Piattaforma integrata di gestione dei rifiuti urbani non pericolosi di “La Martella”.

Il Comune dal 2011, da quando cioè l’autorizzazione era scaduta, ne aveva preparati e pagati 4 di progetti, tutti finiti alle ortiche. L’Aia, in sintesi, prevede lo spostamento del sovrabbanco esistente sul III° e IV° settore nel sub settore 4° del V° settore che è risultato capiente per 79.500 mc- i tecnici comunali avevano sbagliato anche il calcolo della capienza- il capping definitivo, l’emungimento del percolato ed il trattamento in loco. Il rifacimento della rete per la fuoriuscita del biogas ed altro ancora fino ad arrivare una volta colmato l’ultimo settore alla gestione trentennale post- mortem della discarica. Per arrivare alla chiusura, bisognerà colmare il V° settore e per farlo è necessario abbancarvi altre 43.500 mc di rifiuti rivenienti dal processo di tritovagliatura e biostabilizzazione interno all’impianto. In parole povere significa che circa per un anno e mezzo il tritovagliatore dovrà funzionare ancora con rifiuti non differenziati di nostra produzione o ritirati da altri centri urbani e questi saranno abbancati in discarica. Abbiamo, inoltre, le vasche nelle quali stabilizziamo l’umido che con modifica sostanziale dell’AIA ed un piccolo investimento le potremmo mettere a reddito coltivando 20 mila tonn. di umido riveniente dalla raccolta differenziata e produrre compost verde. La gestione dovrà essere esternalizzata altrimenti finirà in un disastro. E’ possibile trasformare una situazione critica in una virtuosa? Si ma non con gli uomini che oggi sono in campo.

Questo è il quadro della situazione veniamo alle novità e che imporrebbero un licenziamento in tronco degli attuali “tecnici” ed amministratori comunali! Nelle immediate vicinanze della discarica è arrivato a compimento l’iter autorizzativo per la realizzazione di un impianto per la produzione di biometano mediante trattamento anaerobico di Forsu- Frazione Organica dei Rifiuti Solidi Urbani- per 19.600 tonn e 3.400 tonn. di materiale vegetale. L’Aua- Autorizzazione Unica Ambientale- fu concessa il 4/11/2015 dal competente ufficio della Provincia di Matera a fronte di una conferenza dei servizi dove il Comune di Matera risultò assente e non ha mai espresso un parere malgrado il Consiglio Comunale nella seduta del 5 febbraio 2015 avesse dato con voto unanime parere negativo alla realizzazione di un impianto di compostaggio di rifiuti da insediarsi a “La Martella” ed impegnò il sindaco e la Giunta a farsi cura degli atti necessari e conseguenti.

Quel Consiglio Comunale raccomandò le pecore al lupo! Scopriamo,poi, che è in essere un progetto per l’istallazione di un impianto per la produzione di bio-metano compresso in località “La Martella” con potenzialità complessiva di trattamento Forsu pari ad 80.000 t/a a cui si aggiungono 10.000 t/a di materiale strutturante verde. Alla conferenza dei servizi tenutasi il 17 dicembre 2019 in Regione Basilicata per emettere il Paur-Parere Autorizzatorio Unico Regionale- il Comune di Matera è risultato essere assente e non ha fatto pervenire alcuna osservazione. Si badi bene che si sta discutendo in totale di 113.000 tonn. di Forsu, una quantità superiore a quella prodotta annualmente in tutta la Regione Basilicata. La misura è davvero colma l’area di “La Martella” non può essere trasformata in un immondezzaio!

Pio Abiusi, associazione Ambiente e Legalità