Basilicata, Consorzio di Bonifica: delibere anomale e controlli inesistenti

L'amministratore unico ritiene valida la Pubblicità legale dei suoi atti secondo modalità superate ed annullate dalle leggi in materia da circa 10 anni

L’ex direttore del Consorzio di Bonifica Vulture Alto-Bradano con una dettagliata corrispondenza epistolare ha denunciato all’ANAC (Autorità Anticorruzione) quelle che ritiene persistenti irregolarità nella pubblicazione delle delibere del Consorzio Unico di Bonifica della Basilicata che, a suo dire, sono pubblicate e rese efficaci ancora secondo modalità cartacea mediante affissione all’Albo Pretorio consortile. La legge (n.69 del 2009) invece prescrive che le deliberazioni delle pubbliche amministrazioni e degli enti pubblici obbligati, tra i quali rientra il Consorzio, devono essere obbligatoriamente pubblicate on-line sui siti istituzionali degli stessi enti e che le pubblicazioni cartacee perciò non hanno più valore di pubblicità legale da almeno dieci anni.

La segnalazione è stata inviata all’ANAC, al Difensore Civico della Regione Basilicata e al Dipartimento Agricoltura, affinché, ognuno per le rispettive competenze, verifichi queste anomalie nella fase di integrazione dell’efficacia degli atti del Consorzio lucano e provveda ad adottare tutte le opportune iniziative per riportare nella legalità le procedure amministrative dell’Ente di bonifica con la conseguenza decadimento degli atti adottati fino ad oggi in tal modo.

L’occasione per la segnalazione, pervenuta anche a questa testata, è stata data dalla adozione di una delibera da parte dell’Amministratore unico del Consorzio, avv. Giuseppe Musacchio, che in data 3 gennaio 2020 ha approvato la delibera n. 1 avente ad oggetto “avvio delle procedure mediante selezione pubblica per l’assunzione di n. 5 nuove figure amministrative e tecniche con qualifica di impiegati e dirigenti”. Delibera che è sarebbe stata pubblicata all’albo pretorio cartaceo del consorzio dal 3 al 10 gennaio, ma che risulta resa pubblica sul sito istituzionale dell’ente solo il 16 gennaio dello stesso mese cioè a scadenza dei tempi previsti dallo Statuto dell’Ente e perciò inefficace dal punto di vista dei suoi effetti e della esecutività del suo contenuto.

Sempre secondo l’ex dirigente, la delibera in questione non solo non è stata pubblicata secondo le modalità di legge, ed è quindi priva di effetti dal punto di vista amministrativo, ma risulta altresì carente dal punto di vista della sua “completezza” in ragione del fatto che non risultano pubblicati gli allegati (i bandi) benché espressamente citati nello stesso atto deliberativo. Inoltre, riguardo al merito ed alla forma, il segnalante esprime meraviglia sul fatto che il Dipartimento Agricoltura, che a termini di legge regionale n.1/2017 dovrebbe controllare certi atti e certe materie, ha invece approvato bandi di selezione pubblica totalmente carenti di quegli ineliminabili elementi che ne legittimerebbero la regolarità, rendendo esecutivo, legittimandolo, con questo comportamento amministrativamente omissivo, il deliberato in questione l’8 febbraio 2020.