Basilicata in pericolo. Il nulla della gestione sanitaria va a braccetto con il vuoto di tutto il resto

Vito Bardi e la sua Giunta dovrebbero ammettere che governare una regione non è cosa loro. Se, come è stato detto ieri, la situazione epidemiologica è sotto controllo, perché qualcuno oggi paventa la chiusura delle scuole superiori?

Dunque, le massime autorità sanitarie della Basilicata finalmente hanno avvertito il dovere di spiegare all’opinione pubblica che cosa si sta facendo per contrastare la diffusione del coronavirus. Pressati dalla stampa, in particolare da questo giornale, Bardi, Esposito e Leone – rispettivamente presidente della Regione, responsabile della Task force e assessore alla Sanità – si sono presentati ieri ai giornalisti per illustrare le azioni messe in campo, e quelle da adottare, in questa fase di allerta sanitaria.

La strategia comunicativa adoperata in questa circostanza è sempre la stessa: un ricorso eccessivo al gerundio e al futuro prossimo. “Stiamo facendo”, “a breve avremo, faremo”, “siamo in attesa di” …

Insomma, la sensazione che i vertici della Sanità siano piuttosto rilassati in un mondo che non esiste riamane ferma. Intanto perché l’unica decisione annunciata è che ci saranno due riunioni settimanali della Task force alle quali parteciperà Bardi in persona, la qualcosa impone forti perplessità su quanto sarebbe accaduto fino ad oggi: questa task force quante volte e quando si è riunita e alla presenza di chi? Intanto perché Bardi dà numeri improbabili: “Attualmente eseguiamo circa mille tamponi al giorno, ma l’obbiettivo è quello di arrivare subito a 2000 al giorno e poi, fra una ventina di giorni a 3 mila tamponi al giorno”. Peccato che di quei mille quasi la metà è da attribuire a laboratori privati, e alle condizioni attuali quei 3mila al giorno sono una presa per i fondelli, semplicemente perché non ci sono le condizioni strutturali per processarli, e su quelle condizioni Bardi ha detto nulla. In compenso ha detto che faremo mille test rapidi al giorno.

Tuttavia, le dichiarazioni che ci fanno saltare sulla sedia sono le seguenti: “Attualmente non siamo in una condizione di emergenza tale da richiedere misure ancora più restrittive. Se dovessimo raggiungere il tracciamento di circa 1.200 tamponi positivi al giorno, vedremo quali misure adottare. In rapporto alla popolazione è come se il presidente Giuseppe Conte annunciasse che: “se dovessimo raggiungere circa 150mila positivi al giorno, vedremo quali misure adottare.” Vedremo? Allucinante.

Bardi aggiunge che: La Basilicata è la regione che già nel mese di luglio si era dotata di un piano Covid 19. E anche per questo oggi siamo pronti a gestire questa nuova difficile situazione”. Sarebbe a dire che siccome avevamo un piano per attraversare il fiume adesso siamo pronti ad attraversare le montagne. Come se un piano valesse l’altro. Pronti, poi, è davvero una parola grossa, considerate le condizioni del sistema sanitario regionale e la confusione che regna nell’organizzazione e nella gestione delle attività di contenimento dei contagi. Ma questo Bardi non lo sa, o fa finta di non saperlo. È certo però che il governo nazionale stanzierà “delle somme” per completare gli ospedali da campo che “saranno pronti nell’arco di un mese”. Un presidente affidabile direbbe la cifra, quanto stanzierà il governo centrale? Lui è sempre vago, “somme” e poi spara un mese, venti giorni, una settimana…

La conferenza stampa di ieri è stato il tentativo di tamponare le critiche e le polemiche dei giornali “fastidiosi” che da settimane criticano il silenzio di Bardi. Un dire qualcosa tanto per…con la solita modalità di rinviare al giorno dopo le risposte che contano. Un giorno dopo che non arriva mai. Molte delle cose dette ieri ci sembrano un gioco a vanvera. Bardi è nel pallone e qualcuno ci gioca a calcetto. Intanto siamo a quota quasi 700 contagiati, 85 solo nella giornata di ieri. E mentre ieri Bardi ha detto che la situazione epidemiologica è sotto controllo, all’ora in cui stiamo scrivendo arriva un’indiscrezione secondo la quale il presidente sta per annunciare la possibilità che le scuole superiori vengano chiuse.