Il papocchio del M5S di Matera: il cuore nero nel vestito giallo
Il capogruppo in Consiglio comunale pubblica un post che richiama “nostalgicamente” la figura di un ex esponente della Repubblica Sociale di Salò
Da poche ore Giorgia Meloni è la Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana. Un incarico conferitole con celerità perché il risultato elettorale non ha lasciato alcun fraintendimento. Una lista di Ministri con tanti nomi nuovi, qualche conferma, qualcuno/a si poteva evitare.
Sono pienamente convinto che l’intera legislatura si giocherà sulla modifica della Costituzione nella direzione del Presidenzialismo, se così non fosse sarebbe tradito uno dei temi fondanti della destra italiana.
A Giorgia Meloni, ed a tutta la squadra di governo, vanno rivolti i migliori auguri di buon lavoro perché possa approcciare con convinzione ed impegno i gravi problemi che affliggono l’Italia in questo particolare momento storico. La destra italiana al governo della nazione, un Premier donna, l’obbligo di rilanciare la leadership in Europa.
“La destra o è coraggio o non è, è libertà o non è, è nazione o non è, così vi dico adesso, la destra o è Europa o non è. E vi dico qualcosa di più: l’Europa o va a destra o non si fa. Giorgio Almirante”
Così, l’altro ieri, in un post sul suo profilo Facebook scrive il capo gruppo del M5s in consiglio comunale e Matera, Francesco Salvatore. Ebbene, il consigliere è libero di esprimere giudizi, valutazioni, opinioni e di richiamare alla memoria affermazioni – rispettabili – di vecchi leader del Movimento Sociale Italiano ed esponenti della Repubblica di Salò. Giudizi e richiami condivisibili o meno che sono però criticabili. Noi non contestiamo le valutazioni del capogruppo, solleviamo però un problema di coerenza interna al M5S. Le opinioni di Francesco Salvatore sono compatibili con i riferimenti culturali del partito di Conte? Diremmo di no, almeno così pare. I riferimenti culturali del capogruppo sono compatibili con la politica del M5S? Lo chiediamo al sindaco di Matera, Bennardi e allo stesso ex presidente del Consiglio. È evidente che nel partito di Giuseppe Conte le contraddizioni di lunga data continuano a persistere generando ancora quella confusione che ha caratterizzato il Movimento di Grillo sin dalle sue origini.
Francesco Salvatore chiarisca, magari iscrivendosi al partito di Meloni che, a quanto pare, è quello con cui ha molte affinità elettive. Che ci fa nel M5S uno che richiama alla memoria la destra prossima al fascismo di Giorgio Almirante?