Rocco Scotellaro, a Garaguso la presentazione del libro di Giovanni Caserta

Il 26 maggio nell'Auditorium Diocesano

Il 26 maggio alle 10 sarà presentato, nell’Auditorium diocesano a Garaguso,  il libro di Giovanni Caserta dal titolo “I cent’anni di Rocco Scotellaro 1923-2023. dalla cronaca al mito. ” L’evento promosso dall’amministrazione comunale coinvolgerà gli alunni delle scuole superiori. Oltre all’autore è previsto l’intervento dello storico Gianni Maragno e dell’editore Franco Villani mentre le conclusioni sono state affidate all’onorevole Enzo Amendola.

“ La scelta di rivolgerci agli studenti, ha spiegato il sindaco Francesco Auletta, coinvolgendo sia dell’Istituto Carlo Levi Tricarico che il Comprensivo  Ilvento di Grassano, nasce dalla volontà condivisa da tutta l’amministrazione di far conoscere proprio a loro la figura ed il valore che Rocco Scotellaro ha rappresentato per Tricarico e per un intero territorio. Avere l’onore di poter ospitare l’ultima fatica letteraria del professor Giovanni Caserta, oggi ci da la possibilità di parlare della vita di uomo spesa per la sua comunità sia come politico che come scrittore.

La scelta della location non è stata casuale , ma l’idea di comprensorio oggi deve tornare al centro del dibattito politico se vogliamo rilanciare i paesi che vi afferiscono ed è perfettamente in tema con il pensiero di Scotellaro che aveva bene interpretato la centralità geografica dello scalo tant’è che è stata costruita una parrocchia oggi diventato un Centro Pastorale Diocesano da poco inaugurato”.

Per decenni a partire dall’anno della morte di Scotellaro da parte di tutti si è chiesto di liberare il poeta e l’uomo dalle incrostazioni politiche e ideologiche che hanno finito col presentare il poeta nella veste di sindaco, meridionalista, socialista creando un personaggio a scapito della persona. Caserta rovescia la formula di Scotellaro poeta sindaco. La critica tradizionale si è mossa dall’alto cioè dalla posizione politica di Scotellaro senza mai raggiungere l’uomo e quindi il poeta. La verità, sostiene l’autore, è che su Scotellaro “non si è mai sentito nulla di nuovo, circoscrivendolo al paese e al suo impegno nel paese”. Se Scotellaro è potuto divenire un nome pur in forma limitata è perché fece poesie e fu generoso; su questo si concentra l’attenzione di Caserta cercando di mettere prima e al di sopra della ideologia, l’ardore e il candore di un giovane sognatore che l’autore non esita a definire romantico. Prima del socialismo scientifico o partitico premeva un socialismo tutto sentimentale acquisito nella adolescenza di Scotellaro e proveniente dalla prima formazione nel convento francescano e poi dal sentimento d’amore per gli umili.

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