Reperti archeologici rubati, la Polizia di Matera restituisce 10 manufatti alla Sovrintendenza foto

Erano stati sequestrati a maggio scorso durante una perquisizione anti droga

La Polizia di Stato di Matera ha restituito dieci manufatti archeologici, nel corso di una cerimonia che si è tenuta in Questura,  nella Sala Palatucci. Presenti la Sovrintendenza dell’Archeologia, delle Belle Arti e del Paesaggio per la Basilicata, rappresentata dall’Archeologa Francesca Carinci, il Vicario del Questore ed il Dirigente della Squadra Mobile, insieme ai suoi collaboratori.

I beni culturali sono stati sequestrati nel mese di maggio, nel corso di una perquisizione domiciliare effettuata nei confronti di un 46enne, residente nel Capoluogo e noto come assuntore di sostanze stupefacenti.

Nell’ambito di uno specifico servizio antidroga, gli agenti della Squadra Mobile pedinarono l’uomo e, nei pressi di un garage in uso ad un 35enne residente a Matera, assistettero alla consegna di un involucro, risultato poi contenere 3 grammi di hashish.

Prontamente intervenuti, gli operatori bloccarono i due, per poi effettuare una perquisizione domiciliare nei confronti del presunto spacciatore, in cui rinvennero una busta di cellophane contenente 28,6 grammi della medesima sostanza stupefacente, un bilancino di precisione e vario materiale utile al confezionamento della sostanza.

Successivamente, la perquisizione domiciliare venne effettuata anche a carico del presunto assuntore, nella cui abitazione sono stati rinvenuti i dieci oggetti in terracotta (piccole anfore, vasi e piattini), per cui subito è nato il sospetto che fossero beni di interesse archeologico.

La Sovrintendenza ha poi accertato che i manufatti risalgono ad un periodo compreso tra il V ed il III secolo a. C. e che si tratta di recipienti utilizzati per la conservazione di cibi ed essenze, provenienti verosimilmente dall’area geografica compresa tra il comune di Ferrandina e la Puglia, che venivano generalmente posti all’interno dei corredi funebri. Dopo gli adempimenti di rito, i manufatti dovrebbero essere esposti presso i complessi museali presenti in provincia di Matera.