Cronache Tv: acque agitate in Puglia e non solo

L’editore Giuseppe Postiglione, Antonio Tisci e le questioni baresi

E’ il 1° ottobre, nelle redazioni dei giornali lucani, arriva una e-mail da un sedicente Comitato spontaneo dei giornalisti pugliesi: l’inviante è Onofrio D’Alesio giornalista professionista di razza. Già direttore responsabile dell’emittente Antenna Sud, giornalista di Radio24-Sole24 Ore, da ultimo caporedattore Cronache TV Puglia. Con qualche dubbio proviamo a capire il contenuto del comunicato in cui D’Alesio espone fatti che appaiono gravi.

Il testo del comunicato

“Il comitato spontaneo dei giornalisti pugliesi ai quali a partire dal giugno scorso sono state avviate le procedure di licenziamento da parte di Agi S.r.l., società editrice di Cronache TV della Basilicata  che fino al giugno scorso operava in Puglia trasmettendo il proprio palinsesto televisivo sul canale digitale terrestre 76 (non più visibile dal febbraio 2023), hanno dichiarato lo stato di agitazione preannunciando l’apertura di un duro contenzioso con l’azienda che fa capo, quale amministratore di fatto, a Giuseppe Postiglione. Agi S.r.l. nei mesi scorsi era stata raggiunta da una interdittiva antimafia a seguito di una serie di inchieste giudiziarie nelle quali sarebbe coinvolto lo stesso avvocato potentino, erede delle emittenti radio create negli anni ’70 dal padre, Nino Postiglione, al quale vengono ripetutamente intitolate piazze e strade quale pioniere delle radio libere e per la sua ferma lotta contro la mafia.  I corrispondenti locali della Puglia che realizzavano servizi giornalistici dai vari capoluoghi di provincia per il Tg di Cronache TV, hanno denunciato in una lettera inviata al Prefetto di Potenza e ad Assostampa Basilicata, una incresciosa situazione che lede i diritti dei lavoratori nonché la mancata corresponsione di stipendi e liquidazioni maturate dopo oltre tre mesi dalla cessazione del rapporto di lavoro comunicata dall’azienda. I giornalisti preannunciano nei prossimi giorni iniziative di protesta davanti alla Prefettura di Potenza e alla sede della Regione Basilicata, nonché al presidente Bardi, che attraverso la Giunta e i Dipartimenti regionali intrattiene con il gruppo editoriale rapporti di natura economica relativa a progettualità finanziate dall’Ente. “Non può passare inosservata – fanno sapere i giornalisti – l’intensa attività e i rapporti che Giuseppe Postiglione e il suo Gruppo Editoriale, intrattiene con assessori e consiglieri regionali della Basilicata. Attività legittime – si sottolinea – ma che non si traducono in benefici per il personale nei confronti del quale, nonostante le vetrine e le passerelle settimanali offerte nel corso di trasmissioni di approfondimento politico come “Oltre il Giardino”, vengono adottati comportamenti che sfiorano il mobbing professionale e che portano inevitabilmente a forme di umiliazione dei diritti acquisiti, nonché alla sistematica violazione degli obblighi contrattuali”.  “Il comitato  avvierà ogni forma di tutela dei propri diritti in mancanza di intese sottoscritte dall’Azienda, intraprendendo in via iniziale la strada dei decreti ingiuntivi fino ad arrivare alla richiesta di fallimento della società”.

La smentita

Passa qualche giorno, il 5 ottobre, giunge nelle redazioni un comunicato da parte di alcuni collaboratori di Cronache TV Puglia che si dissociano dalla comunicazione inviata domenica 1° ottobre da Onofrio D’Alesio. Il comunicato è firmato da quattro ex collaboratori licenziati dalla proprietà di Cronache TV il 30 giugno e non firmato da altri due. Qui il comunicato integrale

Sabato, 7 ottobre, sul giornale in Pdf Le Cronache Lucane viene pubblicato un articolo a firma di pseudonimo con il seguente titolo: “Boutade quotidiane per frenare l’ascesa di Cronache: tenetevi le ghiande, lasciateci le ali”, l’occhiello è più esplicito: Il comunicato stampa di un comitato che non esiste: su alcune testate locali la notizia in 1a pagina, la smentita in un piede di pagina. Il tono dell’articolo appare piuttosto vittimistico: Perché dobbiamo odiarci? Perché arrivare ad approfittare di un falso comunicato, di una dichiarazione poco chiara per attaccare un’altra testata. Una Nazione, una Regione, la Stampa non possono vivere di guardia e ladri. Non sarebbe giusto. Litighiamo e confrontiamoci sulle idee. Mostriamoci più capaci nel trovare le notizie. Cerchiamo di avere una visione netta e nitida delle cose da fare. Non perdiamo tempo in cose senza senso…

La replica

Nella serata di sabato 7 ottobre, arriva una replica di Onofrio D’Alesio, una lunga requisitoria su quelli che secondo lui sono i fatti. Qui il testo integrale da cui ci dissociamo in attesa di ulteriori verifiche.

A questo punto decidiamo di contattare D’Alesio, anche perché della nota inviata alla Prefettura di Potenza e di quella inviata all’Assostampa Basilicata, di cui si parla nel comunicato del 1° ottobre, non avevamo riscontro. Il giornalista, dopo una lunga chiacchierata, ci fornisce il riscontro richiesto. In effetti le lettere sono state inviate via pec sia alla Prefettura sia all’Assostampa e anche al presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi. Ma non è questo il punto. D’Alesio parla di incontri con Antonio Tisci (ex dg Arpab, attuale Commissario ad acta dell’Ente Parco dell’Appennino Lucano, esponente di Fratelli d’Italia) che si presentava in qualità di direttore generale di Cronache TV:

Posto che costui, – scrive D’Alesio – molto legato a incarichi pregressi e attuali della Regione Basilicata, abbia idea di cosa è una linea editoriale, rivolgendosi al sottoscritto che possiede 20 anni di carriera tra Telenorba e la direzione giornalistica di Antenna Sud, ha giustificato in realtà un processo di progressiva manipolazione a proprio uso e consumo. Esclusivamente legato al condizionamento che si intendeva esercitare orientando in maniera pedestre contenuti giornalistici che dovevano essere impostati in modo unidirezionale contro il governo regionale pugliese come sistema ritorsivo, per il fatto che Cronache Tv aveva visto bocciati diversi progetti di comunicazione in Puglia e che lo stesso Dipartimento Sviluppo Economico della Regione Puglia aveva inviato comunicazioni (alcune piccate) di fronte a reiterate richieste di Cronache TV.”  Nella conversazione telefonica D’Alesio ci racconta di un incontro avvenuto il 6 settembre a Potenza per discutere di alcune questioni riguardanti la situazione di Cronache TV in Puglia. All’incontro avrebbe partecipato Antonio Tisci, in qualità di direttore generale di Cronache TV, a cui sarebbe sopraggiunto poco dopo Giuseppe Postiglione il quale avrebbe detto a D’Alesio, testualmente: “la Puglia (Regione) non mi sta dando un c…” Secondo D’Alesio è tutta qui la divergenza di linea editoriale tra l’esercizio del suo incarico di Capo redattore e il duo Tisci-Postiglione.

Ad ogni modo la vertenza, oggi, è concentrata sulla liquidazione delle competenze maturate. Auguriamo a tutti un pacifico accordo. Intanto, la direttrice di Cronache Lucane e amministratrice della Società Editrice AGI S.r.l., pare abbia rassegnato le dimissioni da entrambe le cariche.

L’Agi S.r.l. sottoposta al controllo giudiziario

Il 3 ottobre D’Alesio invia un esposto anche al presidente del Tribunale di Potenza per sottoporre le questioni relative al contenzioso con Agi S.r.l. e richiamando la circostanza per cui la Società di Postiglione sarebbe stata sottoposta nei mesi precedenti a interdittiva antimafia. La risposta del Tribunale, arriva direttamente dall’incaricato al controllo giudiziario della Società: “Con la presente la informo che lo scrivente è stato nominato, come da lei ribadito nella mail, amministratore giudiziario della Agi s.r.l. per l’attività di controllo giudiziario. Pertanto il compito dello scrivente, nominato ai sensi dell’art. 34-bis del CAM (Codice antimafia, n.d.r.) è quello di verificare il rispetto di alcune prescrizioni da parte dell’azienda, precisate dal Tribunale circa il controllo giudiziario e non sostituirsi all’amministratore della Società.”

In pratica, ed è vero, l’incaricato dal tribunale non è amministratore della società ma solo un controllore e dunque le attività amministrative sono in capo all’amministratore dell’Agi S.r.l. Insomma, le questioni sottoposte da D’Alesio non riguardano il Tribunale. Ma in che cosa consiste il controllo giudiziario su un’azienda ai sensi dell’art. 34-bis del codice antimafia? E’ scritto qui.