Elezioni in Basilicata. Piero Marrese e i panzerottini di Montalbano

Il candidato presidente del centrosinistra si paragona a Rocco Scotellaro. Si comincia male

Su Piero Marrese si parte con una narrazione discutibile. “Io – dice- come Rocco Scotellaro”. E perché? Perché il candidato del centrosinistra proviene da una famiglia umile. Argomento debole per accostare il 44enne sindaco di Montalbano Jonico al grande Scotellaro. Ma tant’è. Da queste parti si gioca molto sull’apparenza e si fa spesso ricorso a narrazioni suggestive, specie in tempi in cui la politica è più scena e meno contenuti. Un po’ come nei talk televisivi dove si creano personaggi dal nulla. Il Pd e il M5S lo hanno dimostrato in queste settimane, con la giostra dei candidati tirati fuori dal cilindro del mago.

Ora, uno che si definisce di sinistra e che azzarda un accostamento tra la sua figura e il poeta di Tricarico, lascia per lo meno perplessi. Perché? Perché era tra i sostenitori Dem di Angelo Chiorazzo. Cioè del leader di una formazione “politica” cattolico-clericale che con la sinistra non ha mai avuto nulla a che fare. Magari con alcuni esponenti della cosiddetta sinistra sì, ma per altre ragioni. Marrese, tra l’altro, ancora insiste nella ricerca di un accordo con Chiorazzo. “Lo stimo, c’è sempre stato un dialogo. Lo convincerò a lavorare insieme pensando al futuro dei nostri figli”, dichiara a la Repubblica. Commovente davvero. D’altronde è il suo stesso partito che sta insistendo. La solita ammuina.

Tuttavia, Marrese è di sinistra semplicemente perché è iscritto al Pd, come tanti altri. Anche io sono socio della sezione venosina dell’Associazione dei Carabinieri, ma non mi sognerei di dire in giro che sono un carabiniere. Ora, chi ha letto Scotellaro sa bene che tra Marrese e l’intellettuale di Tricarico non c’è assolutamente nulla che li accomuni. Anzi, è il contrario. Evidentemente il candidato presidente della Regione non ha molta dimestichezza con la vita e l’opera del poeta, scrittore, intellettuale e politico di cui abbiamo celebrato il centenario dalla nascita nell’anno appena trascorso. Lui non è tutto questo e neanche può paragonare il suo impegno di sindaco di Montalbano Jonico al lavoro che Scotellaro ha compiuto da sindaco a Tricarico. Non scherziamo. Sulla questione ci ritorneremo, anche perché conosceremo meglio Marrese.

Eppure, si scherza con le suggestioni metodo Chiorazzo. É un indizio negativo su come si intenda gestire la comunicazione politica nel corso della campagna elettorale. Apparenza, spargimento di incenso, narrazione da spettacolo televisivo. Il rischio c’è, i segnali ci sono. Certa stampa che non sa nemmeno dove si trovi la Basilicata ha già iniziato a distribuire galloni da statista al nostro candidato: “É molto attento all’edilizia scolastica – ristrutturazioni ma anche nuove scuole, una al centro di Matera – e all’autismo. Ha ricevuto un attestato per aver sostenuto le paralimpiadi, i giochi sportivi dove concorrono ragazzi con disabilità. E ha portato a un festival di Bologna il panzerottino con i ceci, specialità del suo Comune, Montalbano Jonico.  Caspita! Eppure, l’ambizione è di governare una regione complicata, piena di contraddizioni e che deve sfidare un futuro in gran parte consumato. Ma vedrete che con i panzerottini almeno i lucani non moriranno di fame.