Nomine e carriere di primari all’ospedale san Carlo: in corso il processo a Potenza

Imputati otto tra medici ed ex dirigenti. La vicenda raccontata in un’inchiesta di Basilicata24 viene ora ripresa dal Fatto Quotidiano

Più che di concorsi sarebbe meglio parlare di cooptazioni e nomine per favorire affetti e ‘affetti indotti’, amici, parenti, affini e collaterali. A processo otto imputati, tra medici ed ex dirigenti per alcune nomine a primario tra la Neonatologia di Potenza e la Pediatria di Melfi. Nomine di cui con una lunga inchiesta ci siamo occupati con il nostro giornale. Tutto comincia dal primo articolo di quell’inchiesta con la pubblicazione di un video i cui contenuti, per quanto ci risulta, non sono mai stati sottoposti a fascicolo di indagine da parte dell’autorità giudiziaria. Un fascicolo, invece, è stato aperto sugli episodi successivi su denuncia di un medico, fino al rinvio a giudizio degli imputati per falso ideologico e abuso d’ufficio.

Tutto parte da qui. Si tratta del concorso per primario di Neonatologia i cui retroscena sono narrati in un video (clicca qui per il video) da noi pubblicato in esclusiva più volte.

Sergio Schettini, direttore del dipartimento Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale, esordisce dicendo che la sua compagna, dottoressa Simona Pesce, era una “fan” della dottoressa Camilla Gizzi (minuto 1:35 e seguenti del video: ne era stata “discepola”) e che gliel’aveva presentata (minuto 1:35 e ss), caldeggiandone la nomina all’ospedale di Potenza (cfr. minuto 2.44 del video).

Schettini afferma, di seguito, che durante una cena aveva proposto Camilla Gizzi di venire a lavorare a Potenza, all’AOR San Carlo (minuto 1:16) e che, ricevuta risposta positiva, si era mosso proprio per far partecipare  Gizzi al concorso bandito dall’AOR San Carlo per la Direzione della Struttura Complessa di Neonatologia nel 2015.

Sergio Schettini dichiara di essersi recato da Giampiero Maruggi (minuto 2:33 del video), all’epoca Direttore Generale dell’AOR San Carlo, a proporgli  Gizzi come direttore della Neonatologia; poi di essersi recato a Roma con il Giampiero Maruggi e il direttore amministrativo e di aver incontrato Gizzi in un bar di Roma, il “Canova”, in Piazza del Popolo (minuto 3.03 e ss).

Dichiara che Maruggi avrebbe detto a Gizzi: “Noi siamo qui, ci pensi”, (minuto 3:27 e ss). Aggiunge il dottor Schettini che, in occasione della festa dell’8 marzo, “… Giampiero Maruggi riuscì a darci l’energia giusta in quel momento” (minuto 4.11).

Volendo, tuttavia, evitare che si pensasse a un concorso truccato, lo Schettini dichiara, subito dopo: “E lo vinse perché era brava, non perché aveva avuto l’incontro col Direttore Generale …” (minuto 4.21), sottolineando che il direttore “…nel frattempo era cambiato … perché quando ci fu il concorso il Direttore Generale non era più Maruggi, ma Maglietta”.

Tuttavia, immediatamente dopo Schettini, probabilmente nella foga del discorso, lascia intendere di aver influito anche su Maglietta, affermando (minuto 4.38) “… il quale Maglietta, debbo dire gli dobbiamo dare entrambi (indicando la Gizzi) l’onore delle armi alzò le mani e disse: ‘beh se pensate che sia stata la scelta migliore per il San Carlo e per la Basilicata … andate avanti poi se io dovrò fare una scelta la farò coerentemente’’ (minuto 4.47 e ss). Il Fatto Quotidiano, con un articolo a firma della collega Natascia Ronchetti pubblicato domenica 31 marzo, rilancia la vicenda.