Il messaggio è a dir poco inquietante: “Bastardo morirai ammazzato. Le vittime di Condinanzi”. Il destinatario della lettera anonima è Vittorio Condinanzi ex sindaco,
di Scanzano che opera, attualmente, nella cooperativa “Giuseppe Di Vittorio”, nata a Policoro nel 1971. La società si occupa della costruzione di edilizia residenziale per i suoi soci e opera nel territorio compreso tra Marconia e Nova Siri. La busta è stata consegnata ieri, 1 settembre, al Commissariato di Polizia di Scanzano. Una minaccia di morte in piena regola, visto che all’interno della busta sono stati trovati pallini di piombo, utilizzati per caricare le cartucce dei fucili da caccia. Le indagini sono state affidate alla Digos di Scanzano. Due anni fa nella stessa struttura, ubicata in Via Santa Croce, a Policoro era stato appiccato un incendio di natura provatamente dolosa.
Vittorio Condinanzi è stato anche sindaco di Scanzano negli anni ’80, in una giunta di centro-sinistra. A Scanzano si sono verificati, recentemente, numerosi atti criminosi: l’incendio al magazzino dello smaltimento dei rifiuti (7 marzo), i proiettili inesplosi recapitati al candidato sindaco (28 aprile), i colpi d’arma da fuoco contro un ristorante di prossima apertura (22 maggio), l’auto bruciata del consigliere comunale rieletto (26 maggio), il rogo dell’azienda ortofrutticola Piraccini (7 giugno) e l’incendio all’azienda Cuppone-Gallicchio (14 giugno).