Nomina dg San Carlo, avvocato Spera risponde a consigliere Rosa: “La querelo”

"Maldestra la sua sortita pubblica di accostare la mia attività professionale alla

Esimio Signor Gianni Rosa, mi vedo costretto a forzare il mio abituale riserbo, per condannare pubblicamente i contenuti di un Suo comunicato stampa in ordine alla discussa nomina del direttore generale dell’Ospedale San Carlo di Potenza.
Ciò che mi ha colpito, della Sua sortita mediatica, non è tanto l’incauto riproporre temi già oggetto di Sue formali interrogazioni di anni or sono, in qualità di consigliere – interrogazioni che hanno trovato adeguata e puntuale risposta nelle sedi competenti, acclarandosi l’erroneità delle Sue affermazioni, ma nonostante ciò vedo che Lei continua a parlare falsamente di illegittimità che -Le ricordo- in un paese civile sono accertate dal Giudice, non auto-dichiarate dall’interessato di turno, e di tanto se ne assume ogni responsabilità penale, considerato che presenterò formale querela nei Suoi confronti;
ciò che mi ha colpito, dicevo, non è questo ma la strumentalità, davvero becera, con cui Lei tenta di attaccare forze politiche avversarie al Suo partito, distorcendo ogni verità, nel tentativo di uno spicciolo tornaconto, a cui ci ha abituati la peggiore politica del recente passato.
Ho trovato particolarmente maldestra, nella sua sortita pubblica, la correlazione tra la mia attività di avvocato, messa gratuitamente a disposizione del candidato Antonio Mattia del M5S per le note vicende del ricorso al Tar per il rinvio delle elezioni regionali, con le denunce pubbliche, a difesa della meritocrazia, di esponenti del M5S -che non ho il piacere di conoscere personalmente- per l’altra vicenda -di estrema e grave illegalità, consumatasi con l’atto di nomina del direttore generale del San Carlo da parte di una Giunta regionale in difetto di rappresentatività e di potere, stante il regime di prorogatio in cui versa.
Come tanti cittadini lucani ho assistito in questi mesi sgomento allo spettacolo fornito dalle istituzioni regionali, ritenendo mio dovere di cittadino e di professionista -impegnato quotidianamente nella difesa di abusi e sopraffazioni, a sposare la causa -iniziata mesi fa e portata avanti concretamente -e non a chiacchiere- dal Movimento 5 stelle, nella vicenda a cui Lei accennava.
E questo, gratuitamente, per l’irreprimibile impulso di difesa di valori di legalità e giustizia, anche a rischio di ‘ritorsioni’ di sorta a danno di un proprio familiare, quale la mancata nomina di un fratello per un tanto prestigioso incarico, come puntualmente verificatosi mesi dopo, e ciò nonostante un curriculum professionale oggettivamente migliore del prescelto. Ma anche di questa vicenda si sta occupando la magistratura competente, sempre per lo stesso principio di legalità, secondo il quale le violazioni di legge vanno sempre fatte accertare e dichiarare dal Giudice.
Ragion per cui, esimio consigliere Rosa, i nostri mondi sono talmente lontani che respingo fermamente ogni Sua allusione ed illazione, delle quali sarà chiamato a rispondere davanti all’Autorità Giudiziaria competente. Faccia la politica di cui è capace, adoperando attenzione alla sensibilità e alla dignità delle persone perbene.

 Maurizio Spera, avvocato