Destra e sinistra esistono. Per un contributo al dibattito sulla presunta morte delle ideologie

Dalla Lega al M5S, dal Pd alle Sardine attraversando le macerie del pensiero. Anche da nessuna parte è una parte, la parte peggiore

Bianco e nero, destra e sinistra

Come il bianco e il nero, esiste la destra e la sinistra politica. Tra il bianco e il nero – tra destra e sinistra – esistono diverse sfumature. Grigio, bianco panna, eccetera. Esistono i conservatori e i progressisti, i reazionari e i riformisti. Tuttavia, quelle sfumature hanno un senso proprio perché fanno riferimento ai due colori base: bianco e nero. Dunque tra la destra e la sinistra esistono diverse sfumature, posizioni intermedie, più centrali o che si avvicinano più all’una che all’altra e viceversa. E questo è possibile perché esiste la destra e la sinistra. Le sfumature sfocate sono liquidità opportunistiche, contingenti, estemporanee che spesso limitano la possibilità che ci sia una riforma politica della società. Le sfumature sfocate, quelle post-ideologiche sporcate dall’ideologismo, quelle “né di destra né di sinistra”, quelle che “sinistra e destra sono vecchie categorie”, quelle che “destra e sinistra non esistono” svuotano di idealità la politica e mortificano l’elaborazione sociale e collettiva del pensiero. Affondano nella materialità quotidiana e inaridiscono ogni forma di animazione politica. La politica si trasforma in amministrazione e si ammala di “governismo”.

Dunque le idealità, le aspirazioni ideali, il corpo di principi, valori, rappresentazioni e strumenti simbolici – culturali – di interpretazione della realtà di un movimento o partito politico sono essenziali per l’azione collettiva. Ed è in questo corpo collettivo – sociale – che i singoli si riconoscono o non si riconoscono. Sia nell’uno che nell’altro caso, questa “appartenenza” o non “appartenenza è garanzia di accessibilità alle dinamiche di partecipazione in un quadro di consapevolezza individuale e collettiva.

 Anche da nessuna parte è una parte, la peggiore

È vero che anche da nessuna parte è una parte. Ma non essere in una delle parti in campo è relativo all’esistenza delle parti. Senza l’esistenza delle parti, non si può essere da nessuna parte – che è parte anch’essa – ma si finisce nel vuoto, nel non senso di un non luogo. Perciò la salvezza la si cerca nella materialità, nella rozza materia di una realtà reificata, invasa dalla mercificazione, dove le aspirazioni sono misere istanze individuali legate alla soddisfazione, appunto materiale, di bisogni basilari mutevoli, artefatti, indotti dal capitalismo predatorio. L’anima, lo spirito dell’esistenza, il sogno, le utopie, le aspirazioni ideali di riforma della società, le passioni rivoluzionarie, sono annichiliti dalla materialità implicita nella società di mercato manipolata e governata dagli ideologismi neoliberisti di varia estrazione culturale. Destra e sinistra esistono. Le ideologie (idealità) devono esistere. L’alternativa è la morte dell’etica e il dominio assoluto dell’estetica del consumo. L’alternativa è la sottomissione definitiva all’ideologismo neo liberista e ai “secondini” del neo capitalismo predatorio. Perciò, se non sei da una parte o dall’altra della barricata, sei tu la barricata.