Trovano fabbrica svuotata, brutta sorpresa per i lavoratori della Plastiche Melfi

Da ieri avviato un presidio davanti ai cancelli dello stabilimento

L’azienda Plastiche Melfi, che nel mese di agosto era stata interessata da un incendio che aveva riguardato solo il magazzino e non il reparto produttivo, in questi mesi ha continuato a produrre in condizioni di grande precarietà e di sicurezza pur di non fermare il cliente principale FCA grazie al grande senso di responsabilità e abnegazione dei lavoratori. Era in corso in queste settimane  un confronto con la RSU per definire una  giornata di fermo e avviare i lavori di messa in sicurezza del plesso di Melfi. 

Con un atto incomprensibile e senza nessuna logica si è proceduto, invece, a svuotare lo stabilimento all’insaputa dei lavoratori, come dei ladri. 

In una fase in cui il comprensorio di Melfi ancora una volta si appresta ad un lancio produttivo (Jeep Compass) che mette al centro la crescita occupazionale del nostro territorio, un’azienda che fino a questo momento si era comportata con serietà, ha messo in atto lo svuotamento dello stabilimento utilizzando la logica di riduzione dei costi con la delocalizzazione della produzione.

FCA intervenga immediatamente per ripristinare l’attività produttiva all’interno dello stabilimento di Melfi richiamando l’azienda alle proprie responsabilità ovvero riportando letteralmente indietro tutto ciò che in maniera “furtiva” è stato trasferito in altri stabilimenti.

Se così non sarà FCA ha l’obbligo e deve rimuovere il rapporto commerciale affidando gli appalti a società rispettose delle norme, delle leggi e soprattutto della dignità dei lavoratori.

Le organizzazioni sindacali chiedono con forza che i nuovi investimenti e le commesse legate ai nuovi modelli restino nel territorio lucano e sono contro logiche di delocalizzazione, perché la competizione tra i vari stabilimenti produce solo precarietà e incertezze occupazionali.

I sindacati hanno chiesto un incontro immediato a Confindustria di Basilicata che si svolgerà oggi 3 febbraio alle 15.30 nella sede di Confindustria, dove si sposterà il presidio dei 40 lavoratori cominciato da ieri sera davanti alla fabbrica. 

I sindacati metteranno in campo tutte le azioni possibili per tutelare il lavoro che in questi anni hanno sempre svolto con serietà e abnegazione.

FIM FIOM UILM FISMIC