Stellantis Melfi: “Chiamati a Pomigliano anche con la 104”

Sarebbero giunte da parte dei capi Ute, richieste di trasferte anche a chi gode della famosa legge sull'assistenza a familiari con gravi patologie. Sarebbe la 'navetta' quotidiana per lo stabilimento campano il mezzo architettato per aggirare la legge. Ma è polemica

“Ci avevano annunciato che a rotazione sarebbe toccato a tutti. E infatti la letterina è arrivata anche a me e a diversi miei colleghi”. A parlare è una nostra fonte interna allo stabilimento Stellantis di Melfi. D’altronde proprio la scorsa settimana era stato raggiunto l’accordo tra sindacati e azienda che prevedeva un triplo binario per gli operai di Melfi in trasferta a Pomigliano. Possibilità di accettare accedendo ad un hotel, tramite ‘appartamento’ in fitto o, terza opzione, la famigerata ‘navetta’, da qualcuno già battezzata come navetta dei ‘deportati’, in partenza quotidiana, da alcuni punti, tra cui San Nicola di Melfi, alla volta dello stabilimento campano.

Ma ecco che ci sarebbe già un caso. “La letterina del Capo Ute – assicura la nostra fonte – è giunta anche ad alcuni operai e operaie che usufruiscono della 104, la legge che affrancherebbe dalle trasferte per la presenza di un familiare da assistere con gravi patologie”. Ma c’è di più. “Proprio il Capo Ute – aggiunge il lavoratore – mi ha detto che le famose ‘navette’ che partiranno dalla Basilicata per Pomigliano e previste dall’accordo, servirebbero proprio per togliere ogni alibi anche a chi ha accesso alla 104”. Se fosse così sarebbe un caso. Ciò infatti contrasterebbe proprio con quanto affermato da alcuni ‘sindacalisti’ durante le assemblee che servivano a spiegare ai lavoratori il nuovo accordo con Stellantis (non firmato solo dalla Fiom).

“Proprio la scorsa settimana un sindacalista ben noto ha assicurato che chi aveva la 104 non doveva partire – sottolinea oggi il lavoratore – ma allora perché il capo Ute dice che la ‘navetta’ servirebbe ad aggirare proprio questo motivo di ostacolo a partire in trasferta? Hanno fatto i patti prima e a nostra insaputa? “.

Il caso è destinato a tenere banco, anche perché alcuni operai giurano di essere in possesso di “un testo di legge” che impedirebbe di partire per Pomigliano, anche in ‘navetta’, in presenza della famosa legge 104. Fatto l’accordo trovato l’inganno? È ancora presto per dirlo. “Di sicuro – aggiunge il lavoratore con cui abbiano parlato – gli operai con la 104 hanno rifiutato la letterina della trasferta consegnata loro dal Capo Ute e ne vogliono parlare coi superiori”. Tra trasferte, leggi, nuovi accordi, e possibili guerre a carte bollate, ne sapremo di più nei prossimi giorni. “A me tocca partire – conclude la nostra fonte – Tre mesi passano in fretta. Almeno spero”.