Elezioni regionali. In Basilicata anche le speranze sono pronte a emigrare

Da Margiotta a Chiorazzo, da Pittella a Viceconte, la lunga agonia della politica. Pd, M5S e le altre vittime di patologie da cui nessuno vuole guarire

Quello che emerge dalla direzione del Pd svolta ieri, 27 ottobre, è ancora una volta la contrapposizione tra vecchi interessi e il tentativo di rinnovamento a cui sembra stia lavorando il segretario Lettieri. Tenere ai margini Margiotta e i suoi vuol dire tenere a distanza i vari Pittella e Viceconte, e questo aiuterebbe, secondo il segretario del Pd, il dialogo con il M5S. E’ tutta qui la querelle sulle alleanze. Ieri Margiotta e i suoi hanno abbandonato l’assemblea al momento del voto sulla relazione del segretario, perché? Lettieri ha aperto al campo civico, senza fare nomi, e ha avuto mandato a trattare con i pentastellati nella prospettiva di un campo largo che veda coinvolto anche il “partito” Basilicata Casa Comune, con Angelo Chiorazzo in testa. Il gruppo di Margiotta non esclude dialogo e alleanze con il M5S, ma non ne vuole sapere di Chiorazzo e i suoi.

Il Pd dunque, almeno in seno alla direzione, è praticamente spaccato in due. Non si esclude un’uscita di Margiotta e altri dal partito per aderire a una coalizione intorno a Pittella-Viceconte e vecchi amici e compagni. Staremo a vedere.

Fatto sta che se Giovanni Lettieri immagina di avviare un processo di rinnovamento interno alleandosi con il gruppo Macchia-Chiorazzo, sbaglia. Lo stesso Roberto Speranza che spinge in questa direzione convinto di vincere così le elezioni, e solo per questo, non ha chiarito fino in fondo le argomentazioni politiche della sua posizione. Dovrebbe spiegare perché Macchia, Chiorazzo e i clericali dovrebbero vincere le elezioni. Per fare cosa? Non lo sappiamo, e neanche lui lo sa. Anzi, noi lo immaginiamo, lui no. Un sistema di potere si sostituisce a un altro. E i pentastellati saranno avviluppati nelle dinamiche del nuovo potere?

Dunque il Pd di Lettieri, fa uno sforzo per favorire il dialogo con i Cinque Stelle mettendo sul tavolo delle trattative il distacco dalle vecchie logiche dei vari Margiotta e Pittella. Tuttavia, lo fa accogliendo un’alleanza che metterebbe al centro altri interessi le cui logiche sarebbero le stesse, se non peggiori. I Dem a questo punto sono finiti in un  brutto pantano.

La palla della responsabilità adesso passa nelle mani del M5S. Toccherebbe a loro favorire l’uscita del Pd dal pantano in cui si è cacciato. Toccherebbe a loro capire che lo sforzo di Lettieri deve essere ripulito dell’errore “Macchia-Chiorazzo”. Toccherebbe a loro evitare di cadere nella stessa trappola. Angelo Chiorazzo è improponibile. I pentastellati dovrebbero loro mettere sul tavolo una candidatura. Non prima di chiarire, con tutti, dove si vuole portare la Basilicata nei prossimi anni. Una candidatura non di parte, né cinque stelle, né Pd, né legata ad altri partiti della probabile coalizione. Una persona (insistiamo che sia donna) capace di tenere insieme, nel quadro di un programma credibile e condivisibile, passione e ragione, visione e missione. Una persona che possa contare su una squadra di governo giovane, capace, sottratta alle logiche degli interessi di parte. Una persona al centro di una coalizione che pensi al futuro e non alle elezioni. Non siamo ottimisti, il quadro politico – politico si fa per dire – conserva molte delle patologie antiche: guarire non è facile. Tant’è che proprio oggi l’Ansa pubblica una dichiarazione di Gianni Leggieri, consigliere regionale del M5S: Angelo Chiorazzo può essere il migliore candidato del campo largo alle prossime elezioni regionali”. Buona notte Basilicata, anche le ultime speranze di un necessario e profondo cambiamento sono pronte ad emigrare.