Basilicata, elezioni. Angelo Chiorazzo e i retroscena sulla presunta candidatura

Ma davvero la proposta di candidare l'imprenditore di Senise a presidente della Regione è stata decisa all'unanimità dagli esponenti di "Basilicata Casa Comune"?

Appena ieri abbiamo scritto che il nome del candidato presidente alla Regione Basilicata, per il movimento civico Basilicata Casa Comune, sarebbe Angelo Chiorazzo. Il giornale locale che lo appoggia a tal proposito ha scritto: Lo hanno unanimemente deciso i fondatori e la direzione di questa realtà costituitasi all’indomani della conclusione dei tavoli d’ascolto del laicato cattolico. Lo hanno deciso? All’unanimità? Pare proprio di no. Ma andiamo per ordine.

Intanto, quei tavoli di ascolto che diedero vita al documento “Segni di speranza, costruttori del futuro”, sembra non abbiano mai registrato la presenza di Chiorazzo. Nello stesso documento prodotto in un anno di lavoro non v’è traccia del suo nome. Chiorazzo, infatti, non compare tra i moderatori dei tavoli elencati in calce al documento, né tra i firmatari dell’appello conclusivo. L’apparizione in scena del presunto candidato Chiorazzo avviene soltanto a giungo 2023 in occasione dell’evento di presentazione del documento. Fonti ben informate parlano di un vero e proprio blitz del vicepresidente del Potenza Calcio. “Con la complicità di alcuni del laicato si sarebbe reso protagonista di un lavoro a cui non ha mai partecipato”.  Ma c’è di più, prima dell’incursione di Chiorazzo, il documento della Consulta regionale delle aggregazioni laicali, per volontà degli estensori sarebbe stato uno strumento offerto alla politica affinché riflettesse sui bisogni e le emergenze del popolo lucano: “senza alcuna pretesa di candidature, non erano queste le intenzioni”. Qui il documento

Un’altra sorpresa. A quella riunione dei fondatori e della direzione di Basilicata Casa Comune sarebbero stati assenti sia Lorenzo Bochicchio – tra i protagonisti del documento e dei tavoli di ascolto – sia altri componenti che non gradiscono affatto la candidatura di Chiorazzo. Anche in questo caso ci sarebbe stato un blitz dell’imprenditore di Senise che, approfittando dell’assenza degli “oppositori” avrebbe forzato la mano e ottenuto che venisse diffuso il comunicato ufficiale di lancio della sua candidatura. Tra l’altro, anche tra i presenti pare non tutti fossero d’accordo con la forzatura. “Altro che unanimità”, ci dice la fonte. Si è aperta così una “vivace” polemica interna. Vedremo. Naturalmente arriveranno smentite, ci sta, anche questo fa parte del gioco.