L’affare Eolico in Basilicata. Politici, imprenditori e affaristi. Viaggio nei vicoli oscuri del denaro e dello scempio foto

Da oggi la prima puntata della nostra inchiesta “Bruttovento.” Che cosa si nasconde dietro l’energia eolica?

Soffia il vento, infuriano gli affari. Cominciamo oggi la nostra inchiesta sull’Eolico in Basilicata. Una vicenda enorme che coinvolge molte sfere della società, della politica e dell’economia dentro e fuori i confini regionali. Una montagna di soldi e, forse, anche, una montagna di voti. Autorizzazioni facili e dubbie. Non è chiara la natura giuridica e la reale solidità economica delle società costruttrici dei Parchi, per causa delle modifiche vertiginose delle ragioni sociali e delle conseguenti volture. Dubbi sul frazionamento dei progetti per raggirare, forse, le normative ambientali e fiscali. Dubbi sulla concentrazione degli incarichi progettuali ad alcune società di ingegneria. Dubbi sulla provenienza delle società autorizzate e sulle compagini societarie. C’è di tutto nella documentazione che con certosina pazienza abbiamo raccolto, grazie anche alle nostre fonti. L’inchiesta  è articolata in diverse puntate.

Iniziamo da fatti recentissimi. Il Parco Eolico Nuovo Forleto 2. Siamo nel territorio dei Comuni di Tolve e Oppido Lucano.

Premessa necessaria

La Legge Regionale della Basilicata del 30 dicembre 2015, n. 54, “Recepimento dei criteri per il corretto inserimento nel paesaggio e sul territorio degli impianti da fonti di energia rinnovabile ai sensi del D.M. 10.9.2010”, stabiliva come aree non idonee a tali interventi, i territori di Tolve, Oppido Lucano, e altri nella valle dell’Alto Bradano, in quanto di notevole interesse sia archeologico sia paesaggistico, sia culturale;

In mancanza delle autorizzazioni, a ottobre 2017 la C&C Tolve Srl essendo già operativa sul cantiere, avrebbe commesso un abuso edilizio e violato le proprietà private.

La Giunta Regionale della Basilicata ha autorizzato tali opere ma le condizioni ambientali non sarebbero mai state idonee, tantomeno oggi, con la presenza di numerosi altri Parchi eolici con areogeneratori da 150 metri di altezza ed elettrodotti binati aerei da 150 KV.

Le autorizzazioni sarebbero scadute da oltre quattro anni e non si sa se l’ultimo permesso, D.G.R. 1310/2017, debba considerare o, se abbia considerato, le nuove direttive del D.lgs. 104/2017, concernente la valutazione d’impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati, in vigore dal 21 luglio 2017.

I lavori del Parco Nuovo Forleto 2 sarebbero iniziati  già a Ottobre 2017 nonostante nella seduta del C.T.R.A. (Comitato Tecnico Regionale per l’Ambiente) del 25 settembre 2017 i comuni di Tolve e Oppido Lucano vengono invitati a vigilare sui propri territori. L’area è interessata anche alla costruzione di un raddoppio del cavidotto di pertinenza del Parco eolico: 9 cavi in parallelo ad altri preesistenti, 12 cavi a 20mila volt.

La C&C Tolve Srl, non era autorizzata a iniziare i lavori, come invece sarebbe avvenuto, violando le proprietà private.

La zona interessata dalle opere è classificata agricola, e quindi senza la variante urbanistica non esisterebbe un vincolo preordinato all’esproprio. (Continua nella pagina successiva)