Anziana di 81 anni truffata e derubata. L’appello del figlio: “Restituitele almeno le fedi”

La donna ha poi avuto un malore. Uno degli anelli nuziali era del marito defunto

Più che dei suoi averi quello che due balordi hanno arrecato ad una anziana di 81 anni di San Severo, gravemente ammalata e invalida, è stato l’averle inflitta una ferita psicologica che, difficilmente riassorbibile, ne condizionerà drammaticamente il resto della sua vita. Ma veniamo ai fatti.
La tecnica utilizzata è quella della truffa telefonica seguita poi dalla sottrazione di danaro e monili in oro. L’anziana, infatti, verso mezzogiorno di sabato 8 luglio scorso, ha ricevuto una telefonata da un’utenza sconosciuta. L’interlocutore si è presentato con voce maschile, parlante la lingua italiana e senza alcun accento dialettale.

Lo stesso, spacciandosi per suo nipote, le diceva che doveva assolutamente ritirare un pacco del valore di 4000 euro altrimenti avrebbe rischiato una grossa multa o finanche andare a finire in galera. Quindi il sedicente nipote le chiedeva in prestito la somma indicatale con la promessa che gliel’avrebbe presto restituita. A ritirare la somma c’avrebbe pensato, così come di fatto è avvenuto, un presunto fattorino, accompagnato da un complice alla guida di una non meglio identificata auto bianca.

Il malvivente, dall’apparente età di trent’anni, si è presentato al cospetto della donna completamente vestito di nero, giacca sportiva e pantaloni corti, cappello con visiera e mascherina in tessuto al volto. Senza il benché minimo rimorso e con una innata crudeltà si faceva consegnare dalla malcapitata una cospicua somma di danaro e tutti gli oggetti preziosi tra i quali anche le fedi nuziali ivi compresa quella del defunto marito.

La donna, dopo aver provveduto a tutto, descriveva l’accaduto alla figlia. Solo dopo un controllo incrociato con il nipote, acclarata la sua totale estraneità ai fatti, si sono accorti della truffa. In quel preciso istante la povera anziana accusava un malore. La donna ha sporto denuncia/querela presso il commissariato di San Severo.

Il figlio, ispettore di polizia Penitenziaria, ringrazia la Polizia di Stato di San Severo per la delicatezza e la gentilezza offerta alla mamma. “Non sappiamo come si concluderà questa bruttissima vicenda. Quello che mi sento di dire è che a mia madre è stata scippata la dignità”- afferma il figlio-
“Il l clima amorevole dei suoi 5 figli, che non mancherà assolutamente, solo in parte lenirà il dolore di aver perso oggetti di valore inestimabile visto che sono correlati a sentimenti maturati in una vita. Sottrarre finanche la fede di mio padre morto 22 anni fa è da vigliacchi oltre che da persone ignobili” – continua il figlio -“Non sappiamo se si riuscirà mai a recuperare almeno le due fedi. A tal proposito faccio appello sul pentimento di questi due truffatori. Vorrei però lanciare un appello affinché questa barbarie non colpisca altre indifese persone. Al Sindaco di San Severo chiedo un fattivo intervento affinché si faccia promotore di una campagna mediatica volta a sensibilizzare gli abitanti della sua città a diffidare da sedicenti ed infidi personaggi e magari facendo sentire la sua vicinanza a mia madre, ne ne ha davvero bisogno” -Conclude-