Statale Potenza-Melfi, su ponte Scescio un semaforo lungo 3 mesi foto

Il rifacimento del manto stradale sul tratto di Barile della statale 658 è partito a giugno scorso. Ad oggi lavori ancora in corso. Nel frattempo lunghe code, sorpassi azzardati e rischi quotidiani per gli utenti. A quando la riapertura?

E’ lunga la coda al semaforo della statale Potenza-Melfi, all’altezza di Barile, sul ponte Scescio. Auto, tir, autobus. Tutti in attesa che scatti il fatidico verde. Ma spesso, nelle ore di punta, bisogna attendere. Non basta il tempo per gli eccessivi incolonnamenti, scatta di nuovo il rosso e ritorna l’attesa, anche di diversi minuti. E’ questo l’ultimi tormento che affligge le migliaia di utenti che ogni giorno percorrono la trafficata statale. Un collo di bottiglia, quello del semaforo, che tarda a svanire.

Già in passato per diversi periodi si è verificato in quel punto lo stesso senso alternato per interventi. Prima ai piloni inferiori, poi ai giunti del ponte. Ma soprattutto, il vero tallone d’Achille, il rifacimento del manto stradale. E proprio per rifare l’asfalto a giugno scorso, sul tratto, lungo non più di 200 metri, sono partiti i cantieri. A distanza di 3 mesi, lavori non ancora ultimati e semaforo sempre ‘rosso’. Fino a qualche settimana fa si notavano operai al lavoro, ma ciò che preoccupa di più è che da un po’ di giorni non si notano più neanche quelli.

Tanti gli utenti del Vulture-Melfese che negli ultimi giorni in rete manifestano il loro disappunto per un disagio che pare non arrivi a conclusione. Voci ufficiose parlavano di una riapertura già ad agosto, ma ormai pare sia diventato un terno al lotto. Inutile fare previsioni. E intanto proseguono i disagi. Mentre percorrevamo l’arteria, con lunghe file, allo scattare del verde abbiamo notato manovre azzardate, improbabili sorpassi. Vista la pericolosità del tratto, segnato da numerosi incidenti al punto che il ponte è noto per chi è del posto come ‘Ponte del diavolo’, forse è giunto il momento di fare chiarezza. Anas e chi di competenza dovrebbero spiegare perché dopo oltre 3 mesi di lavori, ancora non è pronto l’asfalto, in un tratto che, ripetiamo, non supera i 200 metri di lunghezza. Ci sono problemi ai giunti, si sono presentate altre difficoltà che ne ostacolano la riapertura? Per una questione di trasparenza sarebbe giusto sapere. Una cosa, infatti, appare certa: il semaforo, in quel punto, è un ulteriore pericolo in un tratto già funestato in passato da troppi incidenti. Anche tragici.