Lavello (Potenza). Il sindaco: “puoi anche dirmi che sono uno sporcaccione e un mascalzone”

Astea S.r.l.: dalla trasparenza senza inganni e senza trucchi ai giochi di prestigio sulla nomina dell’amministratore unico

ASTEA Multiservizi S.r.l. è una società dedicata all’erogazione di servizi di utilità (sia nel core business – energia, igiene urbana e ambiente – sia nei nuovi servizi).
Nasce per iniziativa del Comune di Lavello (PZ) “per rispondere in modo efficace ai nuovi bisogni dei cittadini e di tutela dell’ambiente.” L’azienda è strutturata in quattro divisioni che operano prevalentemente nei settori dei servizi energetici, rifiuti, igiene urbana, servizi ambientali ed altri servizi. Il capitale della società è interamente detenuto dal Comune di Lavello. Insomma un gioiellino per assunzioni, appalti e servizi.

Ma come si è arrivati alla nomina dell’amministratore unico Francesco Muscio? Un percorso a dir poco comico, o magari incredibile. Ricordiamo chi è Francesco Muscio: già sindaco effettivo della Liseno Antonio & C. S.r.l., sindaco supplente della SG Spa di Liseno Antonio e sindaco effettivo della BCC di Lavello.

La delibera della trasparenza

È il 3 marzo 2017, il Consiglio Comunale delibera sugli atti di indirizzo per la nomina del nuovo amministratore dell’Astea Multiservizi S.r.l. La delibera, richiamando l’articolo 15.1 dello Statuto della società, stabilisce che l’amministratore unico viene scelto secondo criteri di professionalità, comprovata competenza tecnica e/o amministrativa per studi conferiti, per funzioni disimpegnate presso aziende pubbliche e private…sarà individuato mediante avviso pubblico di selezione con procedura comparativa dei curricula.

Nel corso del dibattito, piuttosto vivace, un consigliere fa notare la necessità di trasparenza nella selezione e propone una commissione paritaria “per non dare la sensazione che si stia scegliendo una persona congeniale al disegno della maggioranza che amministra la città”.

Il sindaco, Sabino Altobello, rassicura tutti e testualmente a verbale dichiara che “sarà una procedura trasparente, quindi io posso vedere se ho nominato Tizio anziché Caio, posso vedere chi sono quelli che hanno partecipato e i loro curriculum e posso anche dire al sindaco di Lavello che deciderà: “Sei uno sporcaccione, mascalzone, perché hai fatto una nomina politica, c’erano anche tutti questi e non li hai presi in considerazione”. E aggiunge: “Il fatto che sia una procedura aperta dovrebbe essere da sola una garanzia che non ci sono trucchi ed inganni…”

L’avviso pubblico

Il 24 marzo 2017 viene pubblicato l’avviso per la selezione. “Il Comune di Lavello si riserva la facoltà, per giustificati motivi, di sospendere, revocare, prorogare o modificare in tutto o in parte il presente avviso” (circostanza che non si è verificata né prima né dopo il ricevimento delle candidature, ndr). Scadenza per la presentazione delle candidature il 19 aprile 2017. L’avviso non contiene la durata dell’incarico, sarà il Socio – vale a dire il Comune di Lavello – a stabilirne la durata che comunque non può superare i 5 esercizi ed è rinnovabile.

Primo colpo di scena

A tre mesi di distanza dalla scadenza per la presentazione delle candidature, il 26 luglio 2017, Sabino Altobello emana un decreto in relazione all’esito della procedura di selezione. Dalla lettura di quel decreto scopriamo che sono state presentate 13 domande, che dalla valutazione comparativa dei curricula “sono emerse figure di lodevole profilo professionale ed elevate competenze tecniche e amministrative. Tuttavia, il sindaco prende atto che “la delicata congiuntura che connota l’assetto e l’andamento societario di Astea, interessata da processi di ricapitalizzazione e di apertura di capitale a terzi (circostanza mai avvenuta, ndr), genererà significativi sviluppo della società.” E aggiunge: “dette circostanze impongono una riflessione severa e ponderata in ordine all’individuazione del nuovo amministratore”.

Che cosa vuol dire il sindaco? Una cosa semplice motivata da una retorica raffazzonata: “nonostante l’indiscusso pregio professionale delle candidature presentate, non si rintraccia tra esse la figura in grado di interpretare e dirigere gli accennati complessi processi evolutivi e dunque viene dichiarata l’infruttuosità della procedura attivata”.

In pratica il sindaco, non si capisce con chi e in base a quali criteri, boccia 13 candidature di cui nessuno sa nulla perché mai rese pubbliche. Alla faccia della trasparenza.

L’infruttuosità di una procedura si dichiara solo in caso di assenza di concorrenti o di concorrenti senza i requisiti prescritti. Ad ogni modo in questa circostanza il sindaco avrebbe dovuto rendere pubblici tutti i curriculum e i criteri utilizzati per dichiarare l’infruttuosità della procedura. Macché!

Secondo colpo di scena

Dopo due giorni dal decreto sindacale, 28 luglio 2017, il Consiglio Comunale delibera il rinnovo degli indirizzi per la nomina dell’amministratore unico. Gli indirizzi non cambiano, cambia però il fattore tempo: “vi è un limite temporale… e perciò non c’è la possibilità di ricorrere a nuova procedura per avviso pubblico.

Per farla breve, il Consiglio delibera gli stessi criteri per la selezione dell’amministratore unico, ma a questo punto è il sindaco a decidere.

Una settimana dopo il 4 agosto 2017, il sindaco passa subito all’incasso. Con un decreto di suo pugno nomina amministratore unico dell’Astea, per un anno, il dottor Francesco Muscio. E perché? Sabino Altobello ritiene che Muscio sia la figura maggiormente qualificata per poter assolvere l’incarico, per capacità, competenze ed esperienze maturate comprovate dal curriculum professionale acquisito.

La motivazione è piuttosto fumosa, non si sa dove sia questo curriculum e neanche si sa se sia tra i 13, se sia stato inviato successivamente alla data di scadenza della selezione e richiesto e da chi. Eppure, nel consiglio comunale del 3 marzo 2017 il sindaco aveva rassicurato tutti sulla trasparenza sia dei curricula che delle candidature.

 L’esito prevedibile di un percorso da “mascalzone”

Alla scadenza del primo anno dall’insediamento di Francesco Muscio, il 30 luglio 2018, l’Assemblea dell’Astea, e cioè il sindaco, nomina e conferma l’amministratore unico per tre anni. “L’Assemblea –Altobello – dopo breve discussione, dato atto della lodevole attività svolta dall’amministratore uscente…delibera di confermare Francesco Muscio amministratore unico…” Firmato, il presidente Francesco Muscio e la segretaria dell’assemblea Ilaria Venafro.

Stesso giorno dell’Assemblea, il 30 luglio 2018, Sabino Altobello con un decreto sindacale nomina Francesco Muscio amministratore unico dell’Astea per 3 anni. Insomma, Muscio, è nominato due volte, tanto per evitare che qualcuno potesse avere il dubbio che a decidere è lui e solo lui, Sabino Altobello, con il benestare dei suoi amici, alcuni dei quali dal profilo opaco e discutibile.

Le domande a cui dovrebbe rispondere il sindaco

Intanto, qualunque cittadino può rammaricarsi per come sono andate le cose in questa faccenda. Dalle promesse di massima trasparenza senza trucchi e senza inganni si è passati a una dubbia procedura di nomina tutta politica.

Caro sindaco, può rendere pubblici i candidati alla selezione e i loro curricolo, così come lei ha dichiarato nella seduta del Consiglio comunale del 3 marzo 2017?

Può rendere pubblica la data di ricezione a protocollo del curriculum di Francesco Muscio?

Ha chiesto lei il curriculum a Francesco Muscio? E se sì, esiste una lettera protocollata di richiesta?

Ci spiega con quali criteri ha stabilito che Muscio ha particolari doti professionali di gran lunga superiori agli altri 13 candidati o a chiunque altro professionista di Lavello?

Ci può spiegare se e come, dopo la dichiarazione di infruttuosità della procedura ha svolto una indagine esplorativa per individuare un professionista in grado “di dirigere gli accennati complessi processi evolutivi”?

Lei, sindaco, in Consiglio comunale, ossia nella massima assise rappresentativa dei cittadini, ha solennemente fornito garanzie di massima trasparenza, per cui non dovrebbe avere alcuna difficoltà a rispondere nel merito delle domande.

Non vorremmo che qualcuno oggi, come lei stesso ha dichiarato, debba essere costretto a definirla “sporcaccione e mascalzone”.

Arrivederci alla quinta puntata

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